La nostra storia

Villa Medici Giulini tra passato e futuro

Villa Medici Giulini - Il complesso architettonico

Si possono raccontare due storie su Villa Medici Giulini: la prima riguarda le origini antichissime del complesso architettonico che risale all’epoca medioevale, la seconda segue la prima e racconta una vicenda che può sembrare incredibile.

La storia ufficiale è la seguente: si trattava probabilmente di un’antica fortezza costruita a guardia dei villaggi e l’ipotesi è avvalorata dalla grande sala con le volte a botte rimasta intatta nel tempo. La stessa posizione degli edifici, sulla sommità di una collina, depone per l’ipotesi di un edificio con una destinazione di “casa-forte”. Alla metà del XVII secolo venne inserita la Cappella privata, denominata Oratorio di San Giuseppe. Sull’altare è collocata la pala di Antonio Busca (1625-1686) che raffigura La Sacra Famiglia con San Francesco. La campana di bronzo che sovrasta la piccola chiesa porta incisa la data 1643.

Il complesso degli edifici risulta integro nella mappa di Maria Teresa del 1721 e non venne mai sostanzialmente modificato nel passare dei secoli. Alla fine del XVIII secolo venne creato lo spazio vuoto tra le due Cappuccine e fu disegnato il giardino all’italiana, così come lo conosciamo oggi.

La storia di Villa Medici Giulini vede documentati i vari proprietari che si susseguirono nel tempo, dalla metà del XVII secolo sino ai nostri giorni. Alla fine del XVIII secolo Francesco Zuccarelli decorò il salone d’onore del primo piano con sei grandiose tempere che probabilmente rappresentavano i villaggi che facevano parte della tenuta, certamente molto estesa. La villa divenne quindi una “villa di delizia”. La campagna intorno fu coltivata a gelsi e a vite, come era usanza della “villa-fattoria”.

La proprietà passa alla famiglia Giulini nel 1981 e il restauro della dimora storica e del giardino ha ridato al complesso l’antico splendore. Un video racconta agli ospiti la storia della famiglia e il rapporto con Villa Giulini.

Fernanda Giulini racconta la storia segreta, quella del primo incontro con la dimora.
“Era una domenica di ottobre e la ricerca era rivolta, ironia del destino, a un pied-à-terre nei dintorni di Milano. In quegli anni si leggevano gli annunci su “Il Corriere della sera” e la descrizione di Villa Medici era particolarmente attirante, anche per la vicinanza con Milano.

Fu così che mi trovai di fronte a un magnifico giardino in abbandono, con i carpini intensamente gialli e scarruffati per il primo freddo dell’autunno, le piante secolari che testimoniavano un grande passato e il giardino all’italiana, rimasto intatto come per miracolo. Bellezza e abbandono non potevano unirsi meglio.

La villa aveva le finestre aperte, come si usava per “dare aria” e si presentava ancora bellissima, con i soffitti dipinti delle camere da letto, il cotto antico lombardo sul quale era ancora presente il “rossetto” e lo splendore del salone dipinto del primo piano.

La sorpresa fu indescrivibile. Le sale si presentavano vuote di arredi, ma con una perfetta “fuga” da un locale all’altro, quasi un invito a fare rivivere l’antica dimora che aveva conservato perfetti i volumi architettonici.

L’invito fu accolto con passione, forse non pensando all’imponenza del restauro che avrebbe ridato l’antico splendore a un luogo in cui la musica occhieggiava dalle lunette dipinte e dal libro scritto da Nerina Medici di Marignano con la descrizione delle rappresentazioni teatrali di un tempo passato.

Il restauro è stato facile, perché è bastato fare “parlare” i luoghi in cui la storia si era fermata, in attesa che “una vaga follia” – secondo la definizione del Maestro Riccardo Muti – facesse ritornare Villa Medici all’antico splendore. Fu così che il destino ha fatto nascere “La Villa dei suoni perduti“.

La proprietà passò alla mia famiglia da Ignazio Vigoni, un nostro lontano cugino a sua volta parente dei Medici di Marignano. Il nome corretto dovrebbe essere Villa Giulini, ma il passato va rispettato, come è consuetudine nelle dimore che hanno avuto una grande storia.”

Una selezione di immagini della storia della villa